Agens, il Consigliere Generale Angelo Costa: “Non si possono ignorare né la realtà né i numeri che la rappresentano: il cardine degli incidenti è da ricondurre al fattore umano e la massima componente di rischio è basata sulla guida in stato di ebbrezza e l’assunzione di sostanze pscicotrope”

Audito oggi alla Camera in IX commissione trasporti sul tema della revisione del codice della strada, il Consigliere Generale di Agens e AD di Arriva Italia Angelo Costa ha sostenuto che “Il fattore umano è quello che rappresenta l’elemento cardine nel favorire gli incidenti. Una delle componenti di rischio è la guida in stato di ebrezza che, sebbene già sottoposta a vincoli stringente, è ancora causa di incidente alcol correlati. Il parlamento dovrebbe adoperarsi per rendere reale di insegnamento della guida sicura nelle scuole per quei giovani che si approssimano alla maggiore età e educarli nelle condotte di guida delle vecchie e nuove modalità di trasporto.

La tecnologia potrà avere un ruolo fondamentale nel rafforzare i livelli di sicurezza attraverso l’implementazione dei dispositivi alcol interlock, capace di inibire la partenza in caso di alcolemia superiore allo stato di ammissibile. La comunità europea ha lavorato per rendere l’introduzione ove possibile su tutti i veicoli di nuova costruzione per le categorie N ed M. Per il trasporto urbano potrebbe essere eseguito in alternativa un controllo non a bordo ma ad inizio turno, limitando il numero dei dispositivi di controllo.” Un ulteriore fattore di pericolo secondo Costa è “la distrazione che discende dall’uso improprio dei dispositivi di comunicazione personale come smartphone e similari. Sebbene molte siano state le campagne di sensibilizzazione lanciate dal governo e da associazioni, i risultati non sono stati ancora molto promettenti. La tecnologia può essere di soccorso anche per sensibilizzare a non usare lo strumento di comunicazione in viaggio.”

Sulla micro-mobilità, Costa sostiene che “gli spazi stradali urbani e quelli peri urbani spesso non consentono una facile convivenza tra i mezzi della micro-mobilità e i mezzi del trasporto pubblico. L’inadeguatezza delle sedi stradali senza una specifica divisione delle corsie di scorrimento, spesso porta ad una stretta condivisione della medesima.”

C’è però un tema deflagrante che è da considerarsi assolutamente connesso a quello della sicurezza, la carenza di autisti: “il tema della carenza di autisti – dice il Consigliere Generale di Agens – inizia a presentarsi su scala globale. In Europa le richieste di personale continuano a crescere costantemente e i numeri della International Road Transport Union parlano di 6700 professionisti mancanti come autisti di autobus, evidenziando come il 2% abbia meno di 25 anni e il 29% oltre 55 anni: non media la rappresentanza al femminile che ad oggi pesano per il 7% sul totale.”

Lo stesso allarme – prosegue Costa – si solleva in Italia per la carenza di nuove leve, mentre aumenta il carico di lavoro per il personale esperto con età oltre i 50 anni. Occorre quindi che sia incentivato il processo di acquisizione delle abilitazioni riducendone i costi, creare centri di eccellenza per la formazione di settore, favorire l’ingresso delle donne nel mondo della conduzione alla guida, ponendo le aziende nelle condizioni di sostenere oneri di welfare dedicato”.