NME: Agens, la mobilità del futuro, il futuro della mobilità. Giana, futuro prossimo è un problema

Il futuro della mobilità è anch’esso dominato da quella che Giovanni Mottura, presidente di Atac e membro Agens”, ha definito come la nuova “età dell’incertezza”. E anche Arrigo Giana, presidente di Agens e direttore generale ATM Milano, ha sottolineato l’importanza di esaminare le dinamiche che riguardano il futuro, ma nel frattempo c’è da risolvere il problema della sopravvivenza delle aziende nel brevissimo periodo, l’aumento dei costi energetici si è sommato alla crisi di ricavi da Covid e all’aumento delle materie prime già nella prima fase della guerra in Ucraina.

“Oggi ad ATM mancano qualcosa come 70 milioni di euro, senza i ristori degli aumenti della bolletta le aziende TPL rischiano di non poter chiudere i bilanci 2023”, ha sottolineato Giana, per il quale la riflessione sul futuro della mobilità è fondamentale e dovrebbe svolgersi secondo le grandi linee più volte indicate da Agens: favorire l’aggregazione delle tante micro-aziende, con la creazione di un campione nazionale in grado di seguire i processi di razionalizzazione e investimento attraverso la maturazione di uno specifico know how. Fondamentale è anche applicare la flessibilità e l’aggiornamento dei processi di gestione: come sottolineato da molti intervenuti nel dibattito, i pullman seguono percorsi spesso diventati obsoleti e del tutto antistorici: al settore manca una capacità di decisione e soprattutto il mancato riconoscimento della unicità del settore, con la riforma Madia (fortemente criticata da Gibelli, presidente Asstra) che equipara il trasporto pubblico alla raccolta rifiuti o all’acqua pubblica.

“La mobilità va incontro a due diverse facce del futuro: quello su cui contiamo, ricco di entusiasmanti progressi e innovazioni tecnologiche, e quello con cui dobbiamo fare i conti, che avrà sempre più a che fare con cambiamenti climatici, crisi ecosistemiche come quelle pandemiche, scarsità di risorse e disuguaglianze”, così Mario Tartaglia, Presidente del comitato scientifico Agens.

“I singoli sistemi di trasporto collettivo – ha proseguito Tartaglia – possono contribuire ad un futuro più sostenibile facendo squadra, sia tra loro che con i modi di mobilità dolce in grado di realizzare gli spostamenti ancillari, costruendo un sistema di trasporto collaborativo senza il quale i mezzi individuali a motore rimarrebbero i più idonei a soddisfare le esigenze di trasporto porta a porta.

Sarà indispensabile, quindi, irrobustire infrastrutture e tecnologie, modernizzare le flotte, supportare campioni nazionali del trasporto collettivo, pensare e attuare policy efficaci e rivoluzionare il paradigma dell’offerta di trasporto verso approcci concettualmente innovativi, come ad esempio quello di offrire la mobilità non nella forma del possesso personale di un mezzo, ma come un servizio attraverso sistemi di “mobility as a service”.

“Trenitalia e tutto il Gruppo FS Italiane sono impegnati nel miglioramento del modello di offerta di trasporto e nello sviluppo di una mobilità sostenibile e rispettosa dell’ambiente attraverso l’utilizzo di mezzi collettivi, condivisi e all’avanguardia in materia di efficienza energetica – ha sottolineato Domenico Scida, Direttore Business Intercity di Trenitalia. Il Piano industriale 2022-2031 del Gruppo FS Italiane, attraverso la nascita del Polo passeggeri, di cui Trenitalia è capofila, ha l’obiettivo di migliorare l’esperienza complessiva del viaggio mettendo al centro le esigenze del passeggero dal punto di partenza alla destinazione finale. Ciò sarà possibile grazie a una forte spinta sull’intermodalità offrendo soluzioni di viaggio integrate per gli spostamenti di lavoro, studio o turismo insieme ad una customer experience sempre più digitale.”